Parma è la Gazzetta
Fra le mostre
aperte in occasione di Parma 2020, un posto speciale lo occupa ‘Parma è la
Gazzetta’.
Se qualcuno si trova a Parma in questo periodo, segnaliamo questo evento che ben si inserisce in un itinerario turistico della città.
La mostra, ospitata presso Palazzo Pigorini, racconta 285 anni di storia, attraverso 200 prime pagine del quotidiano locale, il più antico giornale d’Italia che ha iniziato le sue pubblicazioni nel 1735. Il percorso espositivo si snoda attraverso varie stanze del primo piano che rappresentano le sezioni del giornale; cronaca, spettacolo, cultura e sport.

La mostra, ospitata presso Palazzo Pigorini, racconta 285 anni di storia, attraverso 200 prime pagine del quotidiano locale, il più antico giornale d’Italia che ha iniziato le sue pubblicazioni nel 1735. Il percorso espositivo si snoda attraverso varie stanze del primo piano che rappresentano le sezioni del giornale; cronaca, spettacolo, cultura e sport.
La prima stanza
che incontriamo, fa un po' la storia del giornale. Ci sono due pannelli sui
quali campeggiano le foto dei direttori e dei giornalisti più illustri che
hanno scritto per la Gazzetta di Parma. Notevole l’apporto della famiglia
Molossi che ha avuto ben quattro direttori e proprio di Baldassarre Molossi si
parla in un video trasmesso in continuo in quella stessa stanza. Questa sezione
è arricchita da alcuni reperti che mostrano come si stampava un giornale ai
primordi della stampa.
La successiva sezione è quella della cronaca e vi si
trovano alcune prime pagine dei tempi di Maria Luigia, fra cui la pagina
listata a lutto per la sua morte. La stanza contiene varie prime pagine dei
principali fatti di cronaca avvenuti a Parma, nonché diversi pannelli girevoli
su cui sono poste le foto degli stessi avvenimenti. Un’intera parete è dedicata
ai fatti di cronaca nera. Fra i cimeli esposti il primo orario del tram
Parma-Langhirano e il primo timbro a fuoco del Prosciutto di Parma.
Seguendo il
percorso espositivo, si passa in un corridoio in cui troviamo le pagine e i
cimeli dedicati allo spettacolo. Naturalmente, essendo Parma una delle capitali
della lirica, le pagine dedicate alle opere e ai loro autori hanno il ruolo
principale. Troviamo pagine dedicate a Giuseppe Verdi, ma anche ad altri grandi
musicisti parmigiani come Toscanini e Pizzetti.
Proseguendo nella nostra
visita, passiamo alla sezione della cultura. Una parete è dedicata all’inserto
‘Il Raccoglitore’ che fra gli anni 50 e 60 ha ospitato le più grandi firme
della cultura italiana. Nella stanza spicca un busto di Giovanni Guareschi,
scrittore parmense, inventore dei personaggi di Don Camillo e Peppone. In una
bacheca sono custoditi i modellini di alcune statue, in corrispondenza delle
pagine che parlano delle loro inaugurazioni.
L’ultima sezione, ma non certo la
meno importante, è quella dedicata allo sport. Numerose sono le pagine alle
pareti che parlano dei tanti trofei conquistati dalle squadre e dagli sportivi
parmensi. Citiamo le otto coppe vinte dal Parma Calcio, con la Coppa delle
Coppe del 1993, vinta a Londra, ben in vista su un piedistallo. In una bacheca
al centro della stanza si trovano diversi cimeli fra cui citiamo la medaglia
d’argento della nuotatrice Giulia Ghiretti vinta alle Paralimpiadi di Rio de
Janeiro, quindi due maglie indossate da Vittorio Adorni, mentre è in bella mostra
la bicicletta con cui ha vinto il Mondiale di ciclismo del 1968, a Imola. Un’altra
parete raccoglie le vittorie a livello italiano e continentale delle squadre di
pallavolo e baseball.
La mostra è
stata inaugurata a sorpresa dal presidente Mattarella il giorno 12 gennaio e resterà aperta fino al 15 marzo. Aggiungiamo che l’ingresso
è gratuito e che i gruppi possono usufruire della visita guidata, illustrata di
volta in volta dai redattori della Gazzetta di Parma.Il catalogo della mostra è
in vendita presso la reception.
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