Rivista di divulgazione turistica ed enogastronomica a cura di Alberto Zanichelli

Breve storia delle uova.



La questione, molto controversa, vede due soluzioni: la versione creazionistica e quella evoluzionistica. La prima si rifà alla Genesi e precisamente al punto in cui si dice che Dio al quinto giorno creò gli uccelli e i rettili e quindi gli animali che depongono le uova, senza citare le uova; quindi è nata prima la gallina. La seconda versione si basa sull’evoluzione che ha portato alcune specie di rettili, che già deponevano le uova, a trasformarsi in uccelli, in particolare quelli che non volano; quindi è nato prima l’uovo.

Comunque siano andate le cose e qualunque delle due teorie si voglia seguire, l’uomo è venuto a contatto con le uova ai tempi della preistoria. L’uomo ha infatti osservato la vita dei rettili e degli uccelli e si è accorto che deponevano le uova e che da lì nasceva un essere vivente. Successivamente l’uomo da cacciatore è diventato allevatore ed ha iniziato ad allevare anche le galline. Già gli antichi Egiziani avevano studiato metodi di allevamento e di incubazione delle uova e si può dire che siano stati i primi a considerare le uova come alimento, anche se riservate alle classi più abbienti.

Per i Greci invece le uova erano già diventate un elemento importante nella dieta, specie per le persone anziane, come affermava il medico Galeno, le cui teorie sono state seguite per diversi secoli. Quanto ai Romani le uova erano molto apprezzate e vengono citate da vari autori quali Cicerone, Giovenale, Marziale, Plinio il Vecchio. Anche in questo caso si trattava di persone abbienti e si offrivano le uova specialmente nei banchetti con ospiti di riguardo. Le ricette erano piuttosto ricercate ed erano soprattutto quelle descritte da Marco Gevio Apicio nel suo ‘De re Coquinara’. Il pasto dei Romani in queste occasioni si apriva con la ‘Gustatio’, cioè l’antipasto, con olive, pane, vino e un uovo.

Anche nel Medioevo l’uovo era considerato molto prezioso, tanto che veniva utilizzato anche come mezzo di pagamento dai feudatari, ai tempi di Carlo Magno. All’uovo si attribuivano anche proprietà magiche per tenere lontano il male e di buon auspicio per le gestanti. Dal punto di vista alimentare è curioso quello che affermava il medico Antimo, vissuto alla corte di Teodorico a Ravenna. Antimo affermava che le uova avevano delle grandi proprietà energetiche, al punto che se un uomo ne mangiava quante più poteva, otteneva un vigore fisico al di sopra di qualunque altro cibo. Una cosa del genere la si può vedere in una scena del film ‘Casanova’ di Federico Fellini. Un grande estimatore delle uova era Dante Alighieri per il quale il miglior alimento al mondo era un uovo col sale, praticamente l’uovo sodo come lo mangiamo oggi.

Le uova sono state protagoniste in letteratura e nella storia. Ne ‘I Viaggi di Gulliver’ di Jonathan Swift, i regni di Lilliput e Blefuscu si fanno la guerra per risolvere la controversia se l’uovo va rotto dalla punta stretta o dalla punta larga. Cristoforo Colombo è ricorso ad uno stratagemma con un uovo, per convincere i nobili spagnoli della riuscita della sua impresa. Una cosa simile ha fatto Brunelleschi per assicurarsi l’appalto della cupola del Duomo di Firenze.

In tempi ben più recenti possiamo citare Giuseppe Mazzini che la pensava esattamente come Dante. Ai giorni nostri, le uova hanno perso quell’alone magico che avevano un tempo ed ora sono considerate per quello che sono: un alimento importante e ricco di proteine, presente nella nostra alimentazione anche sotto forma di ingrediente in tantissimi piatti. Un’ultima annotazione: in campo alimentare se si parla di uovo ‘sic et simpliciter’ si intende l’uovo di gallina, mentre per gli altri tipi di uova utilizzati in gastronomia, si deve specificare la provenienza (struzzo, quaglia, storione, ecc.).

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