Rivista di divulgazione turistica ed enogastronomica a cura di Alberto Zanichelli

I Musei del Cibo: tour virtuale in tempo di Coronavirus.

Il circuito turistico dei Musei del Cibo raggruppa sotto un unico brand i 7 musei che raccontano la storia dei prodotti tipici d'eccellenza del territorio della provincia di Parma, situati all'interno di edifici antichi restaurati e recuperati per lo scopo.

In questi tempi in cui non è possibile visitarli, la gestione ha deciso di proporre un tour virtuale di sei musei; non è previsto quello del Prosciutto. All’interno di questo articolo si trovano i link per accedere alle visite. Riteniamo sia un’ottima idea per poter conoscere una delle attrattive più interessanti che avrebbe dovuto essere valorizzata nell’ambito di Parma 2020, ma che purtroppo ha dovuto cedere al negativo evolversi degli eventi.

Del Museo del Parmigiano-Reggiano parliamo già in questo articolo, mentre questo è il link per il tour virtuale.Diamo quindi un’occhiata agli altri musei per anticipare qualcosa di quello che il visitatore virtuale troverà.

Il Museo del Culatello è situato a Polesine Parmense all'interno del complesso dell'Antica Corte Pallavicina, recuperata come albergo e ristorante. Racconta la storia di questo eccezionale salume e di coloro che ne hanno tramandato i sapori e i saperi fino ad oggi: i norcini, nel dialetto locale i 'massalèn'. La visita comprende anche la sezione delle cantine, dove si può passeggiare in una galleria interamente avvolta da culatelli in fase di stagionatura. Purtroppo, manca la sensazione olfattiva che, possiamo garantire, è di quelle da togliere il fiato. Il culatello è citato ed apprezzato da scrittori e giornalisti famosi, come Gabriele D'Annunzio, Riccardo Bacchelli, Cesare Zavattini e Gianni Brera.

All'interno del castello di Felino, nel seminterrato, si trova il Museo del Salame. Si sviluppa su cinque stanze, una delle quali è l'antica cucina del castello. Troviamo qui la storia, la gastronomia, le curiosità, una sala dedicata alla norcineria e possiamo vedere lo sviluppo tecnologico nella lavorazione del salame. In una sezione del museo viene sottolineato il fatto che il salame nel Parmense è simbolo di ospitalità. È normale per i Parmigiani e lo posso confermare, invitare un ospite a mangiare ‘due fette di salame’. Il poeta Renzo Pezzani fa inoltre notare in una sua poesia che dare del ‘salame’ ad una persona qualsiasi può essere causa di denuncia, ma dare del ‘salame’ ad un Parmigiano è al contrario voler fare un complimento, vista la bontà del prodotto.

A Sala Baganza, presso la Rocca Sanvitale, ha sede il Museo del Vino. Si tratta di sei sale tematiche in cui si parla del vino fin dall'antichità. Si inizia con l'archeologia e l’esposizione di anfore romane e bicchieri introdotti nell'uso quotidiano dalle popolazioni celtiche che hanno trasmesso anche la loro usanza di bere vino senza annacquarlo, cosa che è diventata la regola. Nella seconda sala si parla della vite e della viticultura. Quindi si passa alla vendemmia e alla preparazione del vino. Si scende poi nella ghiacciaia, un tempo riempita di neve, che serviva come frigorifero, per conservare il vino già imbottigliato. Quindi si arriva alla sala in cui si illustra la storia delle botti e dei cavatappi, con un'intera collezione. L'ultima sala è dedicata a quelle persone che hanno avuto un ruolo determinate nella viticultura parmense e a quegli intellettuali che hanno apprezzato i prodotti vinicoli della zona.

Alla pasta e al pomodoro è dedicato un museo situato presso la Corte di Giarola, nel comune di Collecchio. Il museo è stato ricavato ristrutturando un vecchio fienile; al pian terreno si trova il Museo del Pomodoro, mentre al primo piano c’è quello della Pasta. Si parla delle origini della pianta del pomodoro, ma soprattutto dello sviluppo industriale che il territorio ha avuto, passando da agricolo ad industriale, grazie alla lavorazione della pianta. Per quanto riguarda la pasta, si va dalle origini della lavorazione del frumento con le antiche macine, ai moderni stabilimenti di produzione, famosi in tutto il mondo, grazie alla famiglia Barilla.

Per chi volesse approfondire l’argomento, in attesa di poter visitare i Musei di persona, possiamo consigliare il libro di Giancarlo Gonizzi I Musei del Cibo della Provincia di Parma e la valorizzazione del territorio.

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