I Musei del Cibo: tour virtuale in tempo di Coronavirus.
Il circuito turistico dei Musei del
Cibo raggruppa sotto un unico brand i 7 musei che raccontano la storia dei
prodotti tipici d'eccellenza del territorio della provincia di Parma, situati
all'interno di edifici antichi restaurati e recuperati per lo scopo.

Del Museo del Parmigiano-Reggiano
parliamo già in questo articolo, mentre questo è il link per il tour virtuale.Diamo quindi un’occhiata agli altri musei per anticipare
qualcosa di quello che il visitatore virtuale troverà .
Il Museo del Culatello è situato a
Polesine Parmense all'interno del complesso dell'Antica Corte Pallavicina,
recuperata come albergo e ristorante. Racconta la storia di questo eccezionale
salume e di coloro che ne hanno tramandato i sapori e i saperi fino ad oggi: i
norcini, nel dialetto locale i 'massalèn'. La visita comprende anche la sezione
delle cantine, dove si può passeggiare in una galleria interamente avvolta da
culatelli in fase di stagionatura. Purtroppo, manca la sensazione olfattiva che,
possiamo garantire, è di quelle da togliere il fiato. Il culatello è citato ed
apprezzato da scrittori e giornalisti famosi, come Gabriele D'Annunzio,
Riccardo Bacchelli, Cesare Zavattini e Gianni Brera.
All'interno del castello di
Felino, nel seminterrato, si trova il Museo del Salame. Si sviluppa su cinque
stanze, una delle quali è l'antica cucina del castello.
Troviamo qui la storia, la gastronomia, le curiosità , una sala dedicata alla
norcineria e possiamo vedere lo sviluppo tecnologico nella lavorazione del
salame. In una sezione del museo viene sottolineato il fatto che il salame nel
Parmense è simbolo di ospitalità . È normale per i Parmigiani e lo posso
confermare, invitare un ospite a mangiare ‘due fette di salame’. Il poeta Renzo
Pezzani fa inoltre notare in una sua poesia che dare del ‘salame’ ad una
persona qualsiasi può essere causa di denuncia, ma dare del ‘salame’ ad un
Parmigiano è al contrario voler fare un complimento, vista la bontà del
prodotto.
A Sala Baganza, presso la Rocca
Sanvitale, ha sede il Museo del Vino. Si tratta di sei sale tematiche in cui si
parla del vino fin dall'antichità . Si inizia con l'archeologia e l’esposizione
di anfore romane e bicchieri introdotti nell'uso quotidiano dalle popolazioni
celtiche che hanno trasmesso anche la loro usanza di bere vino senza
annacquarlo, cosa che è diventata la regola. Nella seconda sala si parla della
vite e della viticultura. Quindi si passa alla vendemmia e alla preparazione
del vino. Si scende poi nella ghiacciaia, un tempo riempita di neve, che
serviva come frigorifero, per conservare il vino già imbottigliato. Quindi si
arriva alla sala in cui si illustra la storia delle botti e dei cavatappi, con
un'intera collezione. L'ultima sala è dedicata a quelle persone che hanno avuto
un ruolo determinate nella viticultura parmense e a quegli intellettuali che
hanno apprezzato i prodotti vinicoli della zona.
Alla
pasta e al pomodoro è dedicato un museo situato presso la Corte di Giarola, nel
comune di Collecchio. Il museo è stato ricavato ristrutturando un vecchio
fienile; al pian terreno si trova il Museo del Pomodoro, mentre al primo piano
c’è quello della Pasta. Si parla delle origini della pianta del pomodoro, ma
soprattutto dello sviluppo industriale che il territorio ha avuto, passando da
agricolo ad industriale, grazie alla lavorazione della pianta. Per quanto riguarda
la pasta, si va dalle origini della lavorazione del frumento con le antiche
macine, ai moderni stabilimenti di produzione, famosi in tutto il mondo, grazie
alla famiglia Barilla.
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