IL PARMIGIANO-REGGIANO E LE SUE BATTAGLIE RECENTI.
È di oggi (24 aprile 2020) la
notizia di un’ulteriore vittoria sul piano legale del Consorzio del
Parmigiano-Reggiano. La DOP emiliana ha avuto ragione sulla multinazionale
americana Campbell’s, quella delle zuppe di cui si ricorda la campagna pubblicitaria
del 1962, realizzata da Andy Warhol.
Il colosso alimentare
americano aveva lanciato sul mercato una salsa di nome PREGO. Fra i suoi ingredienti,
figura il formaggio Parmesan che, pur richiamando il Parmigiano-Reggiano, non
ha nulla a che vedere con il prodotto nostrano. Ma il punto era un altro. Come si
può vedere dall’immagine qui a lato, sull’etichetta viene richiamato chiaramente
il Parmigiano-Reggiano, riconoscibile dal suo caratteristico marchio a puntini,
sull’intera forma.

Storicamente il Parmigiano è un formaggio che
vanta, si fa per dire, innumerevoli tentativi di imitazione. Già nel '700, con
la nascita al di là del Po, del grana Lodigiano, si generava spesso una certa
confusione fra i due formaggi, anche perché il Lodigiano aveva Piacenza come
piazza principale del commercio, città che faceva parte del Ducato di Parma.
Non era difficile scambiare i due formaggi, peraltro molto simili e
commercializzati nelle stesse piazze.
Il problema delle imitazioni
non è di poco conto; se a livello europeo si è arrivati al riconoscimento DOP
del formaggio, fuori dall'Europa il termine Parmesan, che, ribadiamo, non è
affatto Parmigiano, è considerato generico e quindi non tutelabile. Ci si
affida dunque agli accordi bilaterali, ma spesso non basta e il lavoro di
tutela da parte del Consorzio diventa molto oneroso. A questo proposito
possiamo dire che il Consorzio ha ancora diverse cause aperte, soprattutto con
la Kraft, altro colosso del settore alimentare, per il marchio Parmesan in
Nuova Zelanda, dove il Parmigiano-Reggiano è un marchio registrato, ma anche in
altri paesi principalmente del Sudamerica.

Per ovviare a questa
situazione, è stata istituita dal Consorzio una banca dati con i nominativi di
casari in pensione o di persone che abbiano lavorato nel settore e che quindi
conoscano il mestiere. In questo caso i caseifici possono far fronte ad un’eventuale
mancanza di personale. In più è stata chiesta al Ministero delle Politiche
Agricole e alla UE, una deroga temporanea al disciplinare per emergenza sanitaria,
in base alla legge 1151 del 2012.
Post a Comment