IL TURISMO E LA FASE DEL RILANCIO.
![]() |
La fetta che spetta al comparto è di 4 miliardi, ripartita
fra bonus-vacanze, risorse a fondo perduto per le agenzie di viaggi e tour
operator, esenzione IMU per gli alberghi e le altre strutture ricettive, abolizione
della Tosap, la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Ai Comuni, per le
mancate entrate della tassa di soggiorno e della stessa Tosap, andrà un
indennizzo di 100 milioni. Approvato anche il bonus-vacanze così come proposto da
Maria Elena Boschi: 500 euro per le famiglie con figli, 300 euro per le coppie
senza figli e 150 euro per le persone singole, in ogni caso con reddito ISEE
non superiore a 40 mila euro. Naturalmente si tratta di vacanze che devono
essere usufruite sul territorio nazionale, fra luglio e dicembre del 2020, pagate
in un’unica soluzione attraverso uno sconto anticipato dell’80% da parte
dell’esercente e detrazione d’imposta per il restante 20%. Da sottolineare
inoltre, cosa non da poco, che in questa situazione non potranno entrare in
campo i portali telematici, tipo Booking.com o Trivago, ma si potrà prenotare o
direttamente o tramite agenzie e tour operator. La Federalberghi non ha mutato
la sua posizione; come già affermato, la somma stanziata per il bonus-vacanze avrebbe
dovuto essere destinata agli aiuti per le imprese turistiche; solo con la
ripartenza delle imprese ci sarebbe stato un beneficio per il pubblico.
Ma il dubbio resta ed è lo stesso che si era manifestato il
mese scorso, quando si era parlato per la prima volta di bonus-vacanze; come
saranno le vacanze degli Italiani? E soprattutto, gli Italiani potranno andare
in vacanza? Davanti a parole come disoccupazione e cassa integrazione, la
parola vacanze sembra stridere parecchio. Aggiungiamo anche la paura del
contagio che certamente non scomparirà dopo il 18 maggio, per cui molti
riterranno conveniente lasciar perdere, almeno per quest’anno. In tutti i casi,
bonus o meno, le previsioni del settore sono quasi allarmistiche; la
Confcommercio prevede che solo il 20% degli Italiani andrà in vacanza, con
conseguenze che si possono ben immaginare. Mancherà quasi per intero l’apporto
dei turisti stranieri che, se verranno, lo faranno dopo l’estate, quando il
pericolo di contagio forse si sarà attenuato. Questo comporterà per molte
località balneari la non riapertura di diverse strutture e, di conseguenza,
verranno meno anche i lavoratori stagionali, aumentando la quota dei
disoccupati. Da aggiungere poi che in molti casi la distanza prevista fra gli ombrelloni è di difficile attuazione, o in alcuni casi, impossibile; per cui anche molti stabilimenti balneari non potranno riaprire. Un’altra cosa preoccupante è che vari albergatori, soprattutto
della riviera romagnola, hanno iniziato a ricevere e-mail sospette da chi si
offre di comprare la struttura, ovviamente a prezzi stracciati. Il che vuol
dire che la malavita organizzata ha iniziato ad infiltrarsi e a fiutare l’affare.
Sul fronte europeo, si sta cercando di riaprire l’area
Shengen, ma purtroppo noi Italiani siamo ancora visti come appestati. Almeno per
quest’estate, saremo rifiutati dalle frontiere austriache, tedesche e francesi,
in quanto considerati ancora troppo a rischio; lo stesso destino sarà per gli Spagnoli.
Mi sembra una cosa inaccettabile, ma d’altra parte fin dall’inizio della
pandemia, l’Europa si è spesso rifiutata di venirci in soccorso, per cui non c’è
da stupirsi. Un ottimo assist per i populismi che in questo periodo storico hanno
rialzato la cresta. Se però la vogliamo girare a nostro vantaggio, consideriamolo
un motivo in più per riscoprire il nostro paese meraviglioso; da questo punto
di vista non ci manca niente.
Infine, una buona notizia. Nello stesso decreto, Parma è stata
ufficialmente rinominata Città della Cultura per il 2021. La pandemia ha purtroppo
fermato e cancellato definitivamente tutte le iniziative programmate per quest’anno,
ma queste potranno essere riproposte l’anno prossimo, lasciando alla città le
stesse possibilità di rilancio turistico e culturale, anche se con un anno di
ritardo. Ritengo inoltre giusta la decisione di rimandare anche Cibus all’anno
prossimo, lasciandolo nella sua collocazione naturale a maggio. Cibus potrà
essere un valido appoggio nell’ambito di questa sfida che andrà a riproporsi.
Post a Comment