STORIA DEL CIBO: L’ANTICO EGITTO.
La storia dell’antico Egitto è talmente lunga che volendo parlare del cibo diventa difficile generalizzare. Quello che si mangiava durante una certa dinastia, non si mangiava in quella successiva, oppure si aggiungevano sulla tavola nuovi prodotti, nel frattempo arrivati attraverso i traffici commerciali del Mediterraneo. Sappiamo che gli Egizi credevano che l’anima continuasse a vivere dopo la morte e che, pertanto, avesse bisogno di cibo. Per questo nelle tombe egizie sono stati trovati reperti di cibo che hanno dato la possibilità agli studiosi di comprendere quello che gli Egizi mangiavano.
I cereali erano al primo
posto. La loro coltivazione è stata per secoli la più importante forma di
sostentamento. Il Nilo inondava le pianure circostanti periodicamente e il limo
che portava, rendeva fertili i terreni. Da qui la possibilità anche di due raccolti
all’anno, per poter fare il pane, che già per gli antichi Egizi era l’alimento
principe della loro dieta; non solo pane di frumento, ma anche di farro e
d’orzo. I chicchi venivano macinati dalle donne e se ne ricavava una farina che
formava la base per il pane. La cottura avveniva in forni di vario tipo, mentre
per la lievitazione si aggiungeva la pasta del pane del giorno precedente, dato
che il lievito era sconosciuto. Dai pani di orzo si ricavava la bevanda
principale degli Egizi: la birra. Anche nella preparazione della birra le donne
giocavano un ruolo fondamentale. Erano loro che prelevavano dal forno i pani
d’orzo, prima della completa cottura. La fase successiva prevedeva l’aggiunta
di un liquore di datteri di cui i pani venivano imbevuti. Dopo la
fermentazione, i pani venivano pressati e il liquido che si otteneva passava
attraverso un setaccio. Questo tipo di birra tradizionale non era molto
alcoolico (attorno agli 8 gradi), ma volendo variare la gradazione e il gusto, si ricorreva
all’aggiunta di altre bevande derivate dalla fermentazione di frutta e bacche. Per
quanto riguarda il vino, l’uva veniva coltivata fin dall’antichità e il vino
era diffuso soprattutto nelle classi abbienti, ma nulla a che vedere con la
birra che era la regina incontrastata delle bevande e che tutti bevevano; il vino nel corso dei secoli non ne ha mai scalfito la supremazia.
Il consumo di carne e pesce deriva
soprattutto dalla pratica della caccia e della pesca, due attività che vengono
dalla preistoria. Il principale tipo di caccia era quello dei volatili, che
venivano catturati stendendo una rete sulle rive di un corso d’acqua. Tirando
da riva queste reti, gli uccelli rimanevano impigliati e venivano subito
uccisi, ripuliti di penne e interiora e messi sotto sale, per la conservazione.
Gli Egizi però consumavano anche tanti altri tipi di carne, dai bovini,
utilizzati anche nel lavoro dei campi, agli ovini, dalle anatre ai maiali. Il consumo
di questi tipi di carne era prevalente presso gli operai addetti alla
costruzione delle piramidi. Molti resti di animali, infatti, sono stati trovati
laddove erano alloggiati questi operai e si può dire che venivano trattati
bene, come mano d’opera specializzata; almeno se essi stessi erano Egizi e non
schiavi, come al tempo degli Ebrei di Mosè. Il sangue dei bovini macellati,
serviva per fare una specie di sanguinaccio, mentre con il fegato venivano
insaporite le focacce. Quindi vediamo che gli antichi egizi praticavano già l’allevamento
del bestiame e fra l’altro non solo bovini e ovini, ma anche maiali e conigli,
sebbene le carni di questi ultimi fossero considerate inferiori e non venivano
usate per le cerimonie. La carne veniva mangiata preferibilmente arrostita,
piuttosto che lessata. Gli Egizi consumavano anche il pesce, d’altronde da una
parte c’era il Nilo e dall’altra il mare. Come la caccia, anche la pesca veniva
praticata fin dai tempi remoti, principalmente con la rete a strascico. Il Nilo
era un fiume molto pescoso e ospitava diverse qualità di pesce, come tinche, pesci
gatto, anguille e i muggini, da cui si ricavava una specie di bottarga. Come per
gli uccelli, anche i pesci venivano lavorati già sulla riva e preparati per la
conservazione.
Per quanto riguarda i
condimenti, il principale era il sale marino, mentre i datteri avevano spesso
la funzione di dolcificanti. E a proposito di dolci, gli egizi producevano
caramelle al miele con erbe aromatiche e spezie; inoltre nella tomba di un
faraone che risale circa al 4200 a.C., è stata trovata una torta e si può ben
immaginare che sia il più antico reperto del genere.
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