Considerazioni sul turismo dopo le riaperture regionali del 3 Giugno.
ร il caso della Sardegna, il cui governatore Solinas ha piรน volte parlato di un certificato sanitario per entrare nell’isola, cosa che alla fine รจ caduta, ma credo anche, al di lร della sua incostituzionalitร sostenuta dal ministro Boccia, che gli stessi operatori turistici sardi non sarebbero stati molto contenti di queste limitazioni. Ogni regione ha cercato di salvaguardarsi a suo modo dal rischio contagio, tutt’altro che finito, ma alla fine si รจ trovata una soluzione comune. Penso che oltre questa data non si potesse andare: il turismo ha bisogno di ripartire al piรน presto, perchรฉ purtroppo l’estate รจ corta e il tempo corre.
Il turismo si trova a dover fronteggiare diversi ostacoli,
vediamo quali. In primis le norme di distanziamento sociale che, giocoforza,
non permetteranno alle strutture di fare il pienone, come poteva essere in
altri anni. In piรน c’รจ da dire che le stesse strutture hanno giร speso parecchi
soldi per adattarsi a questa situazione che difficilmente potrร cambiare nel
corso della prossima estate. ร chiaro che dovranno ridurre le spese, per esempio
non facendo ricorso ai lavoratori stagionali, il che creerร disagio sul piano
della disoccupazione, ma il pericolo รจ che aumentino i prezzi. C’รจ anche una
grossa incognita: gli stranieri. Dal 15 Giugno tutti i cittadini dell’area
Schengen e della Gran Bretagna potranno venire in Italia e senza quarantena, ma
la domanda รจ: verranno? Magari si sono giร organizzati per andare altrove e riorganizzarsi
all’ultimo momento non รจ facile. Di certo perรฒ non ci sarร l’apporto di quei
paesi extraeuropei che solitamente scelgono l’Italia per i loro viaggi, come
Cina, Giappone e Stati Uniti. Quindi si prospetta un turismo basato sulle corte
distanze e casalingo. Chi andrร in albergo inoltre non troverร piรน il buffet
della colazione, che certamente era uno dei punti forti. Non รจ un problema da
poco, perchรฉ la colazione a buffet aveva ormai assunto un valore esperienziale
che nel viaggio ora viene meno. Le soluzioni possono essere diverse: colazione
servita dai camerieri al tavolo, in camera o preparata da ditte esterne; i problemi
si presentano in tutti e tre i casi. Nel primo caso c’รจ un problema di costi
maggiori di personale, senza contare che spesso non c’รจ lo spazio fisico per
muoversi e rispettare il distanziamento. Nel secondo caso c’รจ il problema che
le colazioni devono essere preparate e consegnate dall’albergo quasi in
contemporanea per tutte le camere e questo diventa poco fattibile. Nel terzo
caso si evita all’albergo i costi di magazzino e di spreco alimentare, ma a
quel punto francamente piuttosto che ricevere una scatola giร confezionata, si
andrebbe a far colazione al bar, fuori dall’albergo.
Una recente statistica ci dice comunque che il 20% degli
Italiani quest’anno non andrร in vacanza e questo nonostante il bonus. Sappiamo
che in molte famiglie lo spettro della cassa integrazione e della perdita del
lavoro sono purtroppo realtร . La maggior parte di chi invece riuscirร a farsi
qualche giorno di vacanza lo farร in auto, evitando quindi l’aereo e le mete
troppo lontane, in un raggio di 250-300 chilometri al massimo e per la maggior
parte sceglierร il mare. A questo proposito sembra che il bonus-vacanze sia
stato concepito proprio per questo. Oltre al fatto di essere stato approvato
giusto alla vigilia della stagione balneare, c’รจ in piรน che si deve utilizzare
in un’unica struttura. Possiamo quindi dedurre che, se una famiglia di tre o
quattro persone prenota un albergo per quattro giorni e molti alberghi stanno
giร predisponendo questi pacchetti, sicuramente riesce a spendere i suoi 400
euro di bonus; ricordiamo infatti che solo l’80% รจ spendibile direttamente
tramite sconto, mentre l’altro 20% sarร detratto dalle tasse. Se invece la
stessa famiglia si reca in una cittร d’arte, dove generalmente si resta solo
una notte, spendere quella cifra in una sola struttura diventa difficile. Per questo
gli operatori turistici delle cittร d’arte si lamentano di questo paletto. Inoltre,
si lamentano anche di un altro paletto, quello riguardante il limite Isee di
40000 euro. Anche in questo caso le cittร d’arte si sentono penalizzate, visto
che la maggioranza dei loro alberghi รจ di fascia superiore (4 o 5 stelle) e
quindi difficilmente accessibili ai redditi medio-bassi. L’idea che avrebbe
accontentato tutti, secondo le associazioni turistiche, sarebbe stata quella di
alzare il limite di spesa, quindi oltre i 500 euro, utilizzare il bonus come un
pacchetto spendibile in strutture diverse e per tutti, indipendentemente dal
reddito. La critica che รจ stata fatta a questo provvedimento รจ quella che si รจ
scelto un intervento assistenzialistico per le famiglie, anzichรฉ di sostegno a
fondo perduto per le imprese turistiche.
Un turismo, quello vitivinicolo, che ha giร trovato le sue
regole. ร nato infatti il 27 Maggio, il protocollo denominato ‘Tranquillamente enoturismo’,
che fornisce regole chiare e precise e soprattutto standard, a tutti gli
operatori del settore e agli stessi turisti. In questo protocollo vengono
illustrati i punti critici di una visita ad un’azienda enoturistica e come
affrontarli in questo periodo di pandemia. Questo protocollo verrร utilizzato anche
in altri paesi, per la precisione Francia, Spagna, Argentina, Brasile,
Sudafrica, Cile e Messico.
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