INTERVISTA A PAOLA PASSERINI, IMPRENDITRICE TURISTICA.
La sua attività si
svolge ad Ovada, in provincia di Alessandria, nell’Alto Monferrato, zona votata
al turismo enogastronomico, in particolare proprio per i vini e per la
prossimità alla costa ligure.
Parliamo della sua attività in loco.
Qual è il tipo di turista che viene a soggiornare nella sua struttura?
La gamma di
motivazioni e nazionalità è davvero molto ampia. Avendo una struttura che
assomma vigneti, piccoli boschi, orti e una vista mozzafiato su castelli e
convergenza di due fiumi, molti italiani cittadini la scelgono per la
tranquillità, ma al tempo stesso per la prossimità a itinerari enogastronomici
e naturalistici del crinale ligure. Gli stranieri – oltre alla passione per i
nostri prodotti – sono affascinati dall’offerta di spiagge a mezz’ora di strada,
laghi, fiumi e possibilità di shopping di qualità e conveniente con Milano a
un’oretta e il mitico outlet di Serravalle Scrivia a venti minuti soltanto. Le
colline sono inoltre famose per i percorsi ciclistici già dai tempi di Coppi e
per la presenza di tanti campi da golf di prestigio.
Quali sono i servizi di cui i suoi
ospiti possono usufruire?
Le nostre
casette indipendenti sono completamente attrezzate con cucine, wifi, aria
condizionata e riscaldamento e gli ospiti possono raccogliere i frutti e le
verdure di stagione per degustarli sul posto insieme al vino “Cleto” de Il
Borgo delle Grazie, il nostro gioiello. La mia pluriennale esperienza nel
ricettivo è sempre inoltre a loro disposizione per costruire itinerari di
visite su misura in tutto il territorio nazionale.
Come si inserisce nell’ambito
dell’ospitalità la sua produzione di vini?
Si tratta
di una produzione di nicchia e limitata per il momento a poche migliaia di
bottiglie curatissime di cui tratteniamo una parte dalla vendita a enoteche per
renderla disponibile alla degustazione ed all’acquisito dei nostri ospiti.
Dopo aver
collaborato per tantissimi anni con tutti i maggiori T.O. italiani - quindi con
clientela italiana - sui loro itinerari più avventurosi, in contemporanea con
la congressistica medica e su eventi internazionali in Italia ed all’estero,
stabilitami a Roma per una decina di anni, ho lì deciso di dedicarmi più
all’incoming, specializzandomi decisamente su clientela statunitense o comunque
di lingua inglese di alta fascia con cui per lo più collaboro a tutt’oggi.
Un’esperienza così variegata mi ha inoltre permesso di offrire consulenza e di
operare da DMC per T.O. del luxury statunitense.
La
chiusura annuale della CAV era stabilita. Dal 20.01 al 07.03 per consentire la
manutenzione ordinaria annuale in vista del boom primaverile che chiaramente
non c’è stato, a fronte invece delle spese sostenute e ad oggi di nessun
supporto economico né da parte della Regione Piemonte, né da parte dello stato
che ancora non ha compreso che il 13% del Pil generato dal turismo è grazie
agli stranieri che vengono a visitare l’italia tutta, non certo dagli
stabilimenti balneari che sembra siano l’unica preoccupazione. Per l’attività
di accompagnatrice turistica e DMC stiamo già programmando il 2021, perché
sappiamo non si riprenderà.
In
questi giorni infatti stanno salendo forti le richieste di un reddito minimo
garantito per gli operatori del settore senza entrate da febbraio e senza
prospettive fino al 2021, sempre che tutto prosegua per il meglio.
Ci
auguriamo il governo apra gli occhi su questo problema enorme.
Nel decreto rilancio, finalmente il
turismo ha avuto la sua fetta; pensa che sia abbastanza per ricominciare o si
doveva fare di più?
Il problema non è stato assolutamente
affrontato con serietà e competenza e le manifestazioni programmate a Roma fra
il 4 ed il 15 giugno tenteranno proprio di far aprire gli occhi sulla
situazione.
Lavorando in settori turistici
diversi; quale secondo lei avrebbe un maggior bisogno di aiuti?
Assolutamente il settore dell’incoming dove si sono create
per decenni figure professionali ad hoc per il turismo di gruppo – compagnie di
noleggio pullman, guide turistiche, accompagnatori, ristoranti, servizi
catering etc. – che ora sono e saranno totalmente senza lavoro e senza entrate.
Per far si che non scompaiano e non si disperdano per sempre professionalità
uniche che hanno reso celebre e onorato il nostro paese, lo stato deve intervenire
con competenza e serietà.
Il bonus-vacanze è stato molto
criticato dalle associazioni del settore; lei cosa ne pensa?
L’intento era lodevole, ma il meccanismo priva i gestori di
entrate vitali trasformandole in detrazioni erariali future. Si doveva
intervenire per lo meno con sgravi fiscali diretti.
L’enogastronomia è stata senz’altro
un volano per lo sviluppo turistico locale; pensa che debba essere l’asse
portante anche per il rilancio?
Assolutamente si.
Per quanto riguarda la zona di Ovada,
quali sono i punti di attrattiva più importanti (fiere, sagre, cantine aperte,
fattorie didattiche)?
Ovada ha la sua forza nei vini DOCG e non, nelle centinaia di
cantine sia storiche che sperimentali, nella bellezza del territorio per
l’escursionista come per il ciclista con il museo dei Campionissimi di Novi
Ligure, nei suoi castelli e borghi medievali in rapida sequenza, nella
vicinanza ai paesini incantati liguri con le loro baie, come nelle Langhe,
nelle sue sagre gastronomiche, nei mercatini dell’antiquariato di grandissimo
richiamo, nelle antiche terme romane di Acqui, nei tanti percorsi golfistici di
prestigio e molto altro. Pensate che nel primo fine settimana di libera
circolazione post Covid19,del 6 e 7 giugno proprio Ovada proporrà “Fiorissima”,l’unica
manifestazione vivaistica di pregio sopravvissuta alle cancellazioni di tutte
le più grandi e famose quali Orticola di Milano e Il Castello di Masino in
Piemonte, costringendo i più grandi nomi nazionali a darsi proprio qui il primo
appuntamento possibile e assurgendo così all’attenzione dei tantissimi
appassionati ed esperti del settore che certo approfitteranno anche delle
offerte enogastronomiche. Insomma, un territorio in movimento continuo ed
entusiasta.
Parma è una città unica e molto, molto amata in Italia ed
all’estero: la gente verrà in numero anche maggiore di quanto previsto per il
2020 e saranno accolti dai parmigiani con una gioia immensa, grande quanto
tutto l’anno di cui è stata ritardata una manifestazione così prestigiosa,
bella e meritata.
Ringraziamo Paola Passerini per la sua disponibilità,
augurandole tutto il bene possibile per le sue numerose attività in campo
turistico.
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