Una cena al Ristorante Inkiostro dello chef Terry Giacomello.
La filosofia del
consorzio Parma Quality Restaurant è questa: valorizzare la cultura culinaria
locale, promuovere il patrimonio gastronomico parmense, innovare i piatti della
tradizione, rispettando il territorio e le sue materie prime. Pertanto, un
pranzo o una cena in uno dei 30 ristoranti del consorzio diventa un’esperienza nella
quale ci si lascia coinvolgere con tutti i cinque sensi.
Con questa consapevolezza, abbiamo prenotato una cena per due
al ristorante Inkiostro, uno dei 30 del consorzio Parma Quality Restaurant. Il
ristorante è attivo da cinque anni ed ha come chef Terry Giacomello. Ci
accolgono due camerieri in divisa, in mascherina nera con il logo del locale.
Ci accompagnano ai tavoli, ci fanno accomodare accostandoci le sedie e ci
sistemano i tovaglioli sulle gambe. Già da questo si capisce subito che ci
troviamo in un ristorante di assoluta qualità, dove il servizio è curato nei
minimi particolari. La sala del ristorante dove ci fanno accomodare, arredata
con quadri d’autore, è abbastanza larga e pensiamo che, come la maggior parte ddei ristoranti gourmet, non ci siano stati
grossi problemi nell’affrontare il discorso del distanziamento fra i tavoli. E
arriva il menù con una particolarità mai vista prima; nel caso di una coppia,
solo quello che viene dato all’uomo contiene i prezzi. A questo proposito
diciamo subito che l’Inkiostro non è un ristorante adatto a tutte le tasche. I
suoi piatti sono unici e molto ricercati, pertanto non possono essere a buon
mercato. Inoltre, i camerieri sono a disposizione per
spiegare i piatti stessi, dal momento che si tratta di pietanze impossibili da
trovare altrove, con abbinamenti studiati dallo stesso chef. L’alternativa al
menù alla carta sono le 19 Vibrazioni, in pratica 19 assaggi di altre pietanze,
anche queste uniche. Oppure, si può optare per un menù a sorpresa; fra le
pietanze proposte alla carta, lo chef stesso ne sceglie 6 a sua discrezione. Impressionante
la carta dei vini che è grande come un volume di un’enciclopedia e propone una
varietà di circa 900 etichette provenienti da tutto il mondo e anche in questo
caso non si tratta di prezzi da supermercato; alcune bottiglie raggiungono la
tripla cifra.
Terry Giacomello è uno chef friulano che fin da piccolo ha coltivato
la passione per la cucina. La sua famiglia aveva una trattoria e da lì tutto è
cominciato. Ci ha parlato delle sue numerose esperienze all’estero, nelle quali
ha potuto lavorare con tanti chef famosi, lui stesso dice che si è scelto i più
strani, da cui ha cercato di carpire qualche segreto, per poi elaborarlo a modo
suo. Molti dei piatti con cui ha iniziato sono quelli che ha imparato, ma mai
ha voluto copiare, ha sempre messo qualcosa di suo. La sua grande passione è la
sperimentazione: ci dice che il suo momento migliore è quando inventa, quando
prova gli ingredienti e li mette insieme. Quando poi il piatto è in tavola e il
cliente lo apprezza, il suo lavoro su quel piatto finisce e bisogna inventarne
un altro. Con gli ingredienti del territorio dice di aver fatto ormai di tutto,
di averne scoperto e sperimentato tutte le possibili varianti. Per mangiare una
qualsiasi specialità del territorio ci sono già tanti ottimi ristoranti e
quindi lo chef si domanda: perché qualcuno deve venire a mangiare
all’Inkiostro? Per questo preferisce fare piatti molto particolari e unici. Ringraziamo
lo chef Giacomello di avere questo riguardo verso i clienti e presentarsi a
loro per sapere se è andato tutto bene e se hanno apprezzato le sue proposte.
Ottimo il servizio ai tavoli con i camerieri disponibilissimi e bravissimi a
spiegare quello che i clienti in molti casi non hanno mai visto, né tanto meno
mangiato.
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