VIAGGIO IN SPAGNA (prima parte)
Vorrei parlare di una mia esperienza turistico-gastronomica
che io e mia moglie abbiamo fatto in un nostro recente viaggio in Spagna. Fin
dalla sera del nostro arrivo, abbiamo potuto conoscere e sperimentare alcune
specialità spagnole. Intanto va detto che in Spagna i pasti principali si
consumano di regola ben più tardi che da noi. Il nostro aereo è quindi
atterrato all’aeroporto di Madrid-Barajas giusto in tempo per la cena.
Ci siamo quindi imbattuti in un pasto con ben quattro piatti
diversi della cucina spagnola: ensaladilla rusa, croquetes, tortillas e
calamares. La prima è praticamente la nostra insalata russa, un composto di
verdure e maionese, a cui però viene aggiunto il tonno. È servito come
antipasto, ma lo si può tranquillamente utilizzare anche come contorno. Le
croquetes sono dei piccoli cilindri, ricavati da un impasto di latte, farina,
prosciutto, uova e pan grattato, fritti poi nell’olio e serviti ancora caldi. È
da considerare uno street-food, come anche i calamares, in tutto e per tutto simili
ai nostri calamari, che da noi generalmente fanno mostra di sé nelle fritture
miste di pesce, mentre in Spagna possono costituire un piatto a sé stante. Infine,
la tortilla. C’è chi dice che è semplicemente un’omelette o una frittata.
Certamente le uova sono il principale ingrediente, ma a queste vengono aggiunte
patate e cipolle e la consistenza risulta essere più spessa e più soffice.
Dunque, prima il salato poi il dolce, ma sull’abbrivio del torrone, continuiamo col dolce e così ci ritroviamo all’antica Chocolateria San Ginès, dove si possono gustare i Churros con cioccolata calda, specialità della casa. I churros sono un dolce fritto la cui preparazione è simile alle nostre frittelle, ma la cui forma è cilindrica con scanalature, ottenute con il becco del sac à poche. I churros si consumano intingendoli nella cioccolata calda a mo’ di biscotti. Il locale esiste dal 1894 e all’interno si respira quell’aria di fine Ottocento, attraverso i suoi arredi. La Chocolateria è molto conosciuta e alle mie spalle fa mostra di sè una foto di Maradona seduto a un tavolo del locale.
Il giro gastronomico non termina qui, ma prima diamo un po' di spazio al turismo tradizionale e parliamo di Plaza Mayor, successiva tappa della nostra passeggiata. È una grande piazza di forma rettangolare che ha nella Casa de la Panaderìa la sua attrazione principale (foto grande all'inizio dell'articolo). L’edificio prende il nome dal suo primo utilizzo, cioè quello di panetteria. Successivamente, in seguito anche a tre incendi, è stata utilizzata in vario modo e attualmente è sede dell’Ente per il turismo di Madrid. Inoltre, dopo il secondo incendio avvenuto nel 1672, la facciata del palazzo è stata decorata con dipinti di tema mitologico. Sul lato di fronte, si trova un altro palazzo storico; la Casa de la Carnicerìa. Come si può facilmente intuire dal nome, l’edificio era destinato alla conservazione e vendita delle carni. Lo stile è quello della Casa de la Panicerìa, ma senza le pitture. È stata utilizzata per vari scopi dal comune di Madrid fino al 2008, mentre oggi ospita abitazioni private. Al centro della piazza si trova la statua equestre del re Filippo III, iniziata dallo scultore fiammingo Giambologna e terminata da un suo allievo, il toscano Pietro Tacca. La Plaza Mayor ha avuto nel tempo vari utilizzi, purtroppo anche quello delle esecuzioni capitali, in particolar modo nel periodo dell’Inquisizione. Alla piazza si può accedere attraverso nove porte d’accesso. Una di queste porta al nostro prossimo punto di interesse: il Mercado San Miguel.
Si tratta di un mercato coperto, posto in una struttura di ferro, vagamente liberty, costruita nel 1916. È senza ombra di dubbio il punto enogastronomico più importante di Madrid. Pensate a qualcosa da mangiare o da bere, ebbene nel Mercado San Miguel sicuramente lo trovate. La varietà di cibi e bevande è impressionante ed è anche il punto ideale per gustare qualsiasi tipo di tapas. Le tapas sono di fatto degli spuntini, tipici della Spagna e proposte in qualsiasi locale. Nel mercato, ci sono attualmente 23 stand fissi, oltre a sei stand mobili; c’è solo l’imbarazzo della scelta. Naturalmente ci fermiamo anche noi per qualche assaggio, visto che dobbiamo pareggiare il conto fra dolce e salato. Assaggiamo così varie tapas a base di baccalà.
Una volta soddisfatte definitivamente le nostre esigenze
alimentari, continuiamo la nostra passeggiata alla volta della Cattedrale dell’Almudena.
La chiesa è diventata la cattedrale di Madrid solo nel 1993, con la
consacrazione da parte del papa Giovanni Paolo II. La sua costruzione però è
iniziata nel 1883 e si è protratta, con diverse interruzioni e modifiche al
progetto originale, fino alla sua consacrazione. Non stupisce quindi che l’esterno
e l’interno siano in due stili diversi. L’esterno è in stile neoclassico che
predilige l’utilizzo di forme che richiamano al mondo greco-romano come per
esempio i colonnati, in questo caso in stile ionico, e le logge. La facciata
principale guarda verso il Palazzo Reale ed è caratterizzata da una nicchia in
cui si trova la statua della Vergine, contornata da altre quattro statue di
santi spagnoli, Sant’Isidro, sua moglie Santa Maria de la Cabeza, Santa Teresa
d’Avila e San Ferdinando, re di Castiglia e Leon. La facciata è completata ai lati
da due campanili. L’attuale entrata è però nella facciata laterale sinistra. L’interno
è in stile neogotico e si notano le forme allungate e appuntite verso l’alto,
tipiche della tradizione delle cattedrali medievali. La pianta è a croce
latina, con tre navate e il transetto. Nel braccio destro di quest’ultimo si
trova l’altare della Vergine di Almudena, in posizione sopraelevata e raggiungibile
tramite una rampa di scale. Al di sotto dell’altare si trova la tomba della
regina Mercedes d’Orleans, per intercessione della quale si deve la cessione
del terreno da parte della corona per la costruzione della chiesa. Da citare
anche le vetrate che raffigurano vari episodi del Vangelo e il grande organo a
canne, di costruzione tedesca, costruito nel 1999.
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