Provenienti dalla riviera di Ponente di cui abbiamo giĆ
parlato qui, ci siamo diretti in Piemonte, dove ci aspettava la seconda parte
della nostra breve vacanza.
Si passa in autostrada vicino al punto in cui le Alpi
incontrano gli Appennini, cioĆØ al Colle di Cadibona. Sull’altro versante si
rimane comunque in provincia di Savona fino al comune di Cairo Montenotte per
poi entrare nel Monferrato e quindi in Piemonte, seguendo il corso della
Bormida. La nostra meta finale ĆØ Ovada, ma per un impegno giĆ preso abbiamo
deviato verso Acqui Terme. La cittĆ in provincia di Alessandria ĆØ famosa per le
acque sulfuree che in passato ne hanno fatto uno dei centri termali più rinomati.
Il simbolo di Acqui Terme ĆØ la Bollente, una fonte di acqua calda che sgorga al
centro del paese e che ĆØ una delle attrattive turistiche. Acqui ĆØ anche la
cittĆ del Brachetto, un vino rosso molto pregiato, delicato al palato, con
aromi di fragola. Voglio poi parlare di una specialità che si può definire
tipica o addirittura unica. Mi riferisco alle Bollentine che pochi conoscono al
di fuori di Acqui. Sono dei croissant il cui impasto ĆØ fatto utilizzando
proprio l’acqua della Bollente debitamente filtrata e purificata. Si trovano
solo in un bar ad Acqui su Corso Bagni
vicino al cavalcavia ferroviario e sono una vera rivelazione. Il pasticcere che
ha avuto questa idea le farcisce al momento con varie creme come pistacchio,
frutti di bosco, cioccolato bianco e altre. Se capitate da quelle parti non
mancate di fare una colazione o una merenda con le Bollentine (vedere la foto
per ulteriori indicazioni).

Dopo circa mezz’ora di strada, abbiamo raggiunto la meta del
nostro soggiorno: Ovada. In realtĆ il Bed & Breakfast in cui siamo stati
ospitati ĆØ fuori dal centro cittĆ , ai confini col comune di Tagliolo Monferrato.
Per questo non abbiamo approfondito la conoscenza del centro storico di Ovada.
Siamo stati ospiti della Corte delle Grazie, una bellissima struttura di
proprietĆ di una mia concittadina che ho avuto modo di intervistare ai tempi
della pandemia. Abbiamo avuto a disposizione un appartamento arredato e
accessoriato di tutto punto che ci ha fatto sembrare a casa nostra. Non sono
solito fare pubblicitĆ alle strutture in cui soggiorno, ma in questo caso dico
che vale la pena provare. E non lo dico io perchƩ conosco la proprietaria, ma
lo dice Booking.com che le assegna un punteggio di 9.9. Per la cena il nostro
obiettivo era uno solo: la farinata. Ć una torta salata bassa, fatta con farina
di ceci, acqua, sale e olio extravergine d’oliva. La sua zona di produzione ĆØ
molto vasta. Oltre al basso Piemonte, la farinata ĆØ diffusa in tutta la
Liguria, fino oltre il confine francese, nonchƩ in Toscana e cambia
denominazione a seconda delle zone. La farinata ĆØ un prodotto P.A.T., cioĆØ
Prodotto Agroalimentare Tradizionale. Sono quei prodotti inclusi in un apposito
elenco compilato e aggiornato dal Ministero delle Politiche Agricole che si
cerca di salvaguardare, pur non avendo le qualitĆ dei prodotti tipici come i D.O.P.
o I.G.P., ma che hanno comunque una loro tradizione e una loro diffusione
importante che non si vuole perdere. E visto che parliamo del Monferrato
possiamo parlare anche di vino. La stessa proprietaria del Borgo delle Grazie ĆØ
anche produttrice del vino Cleto. Ć un rosso molto robusto a 14° adatto a
carni, formaggi e pasta, consigliato quindi per pasti di una certa consistenza.
Il giorno successivo abbiamo programmato un’escursione
comprendente la visita di alcuni castelli della zona. Il primo ĆØ quello di
Tagliolo a due passi dal nostro alloggio. Si tratta di un castello medievale privato,
visitabile solo su prenotazione a cui ĆØ abbinata una cantina con vendita
diretta di vini. Ć circondato da un borgo, in parte adibito ad alloggio
turistico. Proseguendo sulla via verso Gavi, nel comune di Lerma, si trova il
castello Spinola, datato XV secolo. Arrivando infine a Gavi, si viene accolti
da lontano dall’imponenza del forte. Situato su una rocca a strapiombo sulla
cittĆ , ĆØ nato prima come castello, poi ĆØ stato trasformato dai genovesi in
forte per scopi difensivi. Attualmente ĆØ utilizzato dal Ministero dei Beni
Culturali per scopi museali.
Esiste un modo di fare turismo che di solito non ĆØ il
mio, ma stavolta ho voluto assecondare i consigli che mi erano stati dati a
inizio giornata. Sto parlando del turismo dello shopping, che consiste nel visitare
i villaggi outlet sparsi sul territorio nazionale. Nella zona in cui siamo c’ĆØ
il grande outlet di Serravalle Scrivia, il più grande d’Italia e il primo in
ordine di tempo. I villaggi outlet, almeno quelli che ho visto io, hanno tutti
quanti uno stile accattivante e d’altronde il loro scopo ĆØ quello di attirare potenziali
clienti. All’entrata si trova una fontana a cui si abbevera un cavallo, di cui
però c’ĆØ solo la testa. All’interno ci sono alcune piazzette con giochi d’acqua
che attirano soprattutto i bambini. Un sovrappasso con scala mobile permette di
passare in un’altra zona dell’outlet, posta al di lĆ della statale. Qui ci
siamo fermati un po' di tempo, facendo inevitabilmente alcuni acquisti, sebbene
non siamo fanatici dello shopping. Da lƬ siamo tornati al Bed & Breakfast
per goderci un po' anche la sua atmosfera, prima di pensare alla cena. Non abbiamo
mangiato la farinata, ma ce ne siamo fatti fare una teglia per l’asporto e ce
la siamo gustata al ritorno a casa.


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